Contatti

Agli inizi degli anni ottanta, fu elaborata, in seguito ad un complesso e va­riegato progetto artistico, la manifestazione "arte immagine", artisti per una cultura di pace; evento ideato dall'incontro con le realtà culturali della vicina Slovenia, della Bosnia Erzegovina, dell'Austria, e dalla presenza della Spagna. Fu concepita così l'idea di una grande occasione d'incontro tra artisti europei e dei paesi contermini, al fine di confrontare le proprie esperienze, ma an­che alla possibilità che una manifestazione così intesa, potesse costituirsi come utile e positiva circostanza per rimeditare il si­gnificato e il ruolo dell'arte nell'ambito della comunità locale e regionale. Arte europea a confronto tra i diversi paesi e con quella della regione Friuli Venezia Giulia per un'estensione degli orizzonti culturali. In questo contesto l'arte del Friuli Venezia Giulia stava accanto a quella della Carinzia e della Slovenia nell’unitaria dimensione di tre paesi contermini di Alpe Adria e del conte­sto mitteleuropeo, mentre con l'invito esteso agli artisti della Bosnia Erzegovina e della Spagna si erano gettate due sonde nel­l’Europa meridionale, rispettivamente dell'oriente balcanico e dell'occidente iberico, ricostituendo così un abbozzo appena ma quanto mai significativo di un unità europea della cultura. Si costituiva da quell’evento la trama che avrebbe formato a distanza di breve tempo il meeting multimediale di arte contemporanea internazionale arte open – itinerari possibili. Un appuntamento costante, attraverso un percorso altamente significativo, teso non solo ad evidenziare le realtà locali, ma ad estendersi verso nuovi orizzonti alla ricerca di modelli espressivi in continua evoluzione.

Arteopen . Itinerari Possibili 1995-2020

Meeting Multimediale di Arte Contemporanea Internazionale

Il villaggio globale dell'arte – riprodotto nell'ambito di arte open da coordinate geografiche e culturali passanti per gli USA, la Danimarca, l'Italia, l'Austria, la Slovenia, la Croazia, la Grecia, l’Inghilterra, la Francia, la Germania, la Spagna, l’Iraq, rivela una proposta collettiva in termini di presenza culturale e di manualità esecutiva, in uno scenario delle arti figurative libero da contin­genze di frontiere e di etnie.

L’evento, si colloca sul piano di un confronto serrato di diversi linguaggi artistici, dove personalità distinte, provenienti dalle più disparate origini ed esperienze creative, forma­no un mosaico brulicante di motivi d'espressione che investono la pittura, la scultura, il disegno, la grafica, la fotografia, le installazioni, la computer-art, il video. Il tratto multimediale leggibile nella consuetudine degli artisti con vari tipi di linguaggio fa sì che il meeting, proponga una circostanza intensamente operativa, nella quale le persona­lità invitate agiscono sulla scorta di ben individuabili linee soggettive. La plurivocità dei linguaggi artistici messi in campo, nel dialogo tra culture e generazioni diverse, dimostrano come le differenze, rendano più prezioso il contesto generale. La reciprocità, senza idee di esemplarità, diventa protagonista.

Nella trama del discorso sull'arte contemporanea si innesta una ricchezza di contributi che rendono la circostanza un laboratorio mai concluso (open appunto); esso cresce in parallelo a periodiche - annuali -occasioni di prova, di gioco combinatorio, di rielaborazione dei dati, di possibilità di inter­vento sulla materia e

sulle forme, sui procedimenti tecnici, sulle strategie, sui comporta­menti. La manifestazione di Arte Open, costituisce un ventaglio prismatico di scelte, sintonizzate sulla necessità di un progetto artistico che tende a dilatare l’ambito della realtà sensibile e della creatività, da cui prendono forma e spessore, proposte espressive capaci di legare il dato della soggettività con la potenza dei segnali esterni.

Il livello dell'iniziativa è impostato anche sulla necessità di attivare un'attenzione del pubblico verso i fenomeni della creazione artistica, prospettata ai fruitori nel suo originarsi e divenire, il senso di questi appuntamenti sta scritto nell’attitudine al desiderio e alla necessità di mutare lo spazio dell'esistenza.

Un concetto d'arte che integri l'opera con il contesto che la circonda, per una migliore qualità della vita e dell'ambiente, questa è sempre stata la filosofia che ha guidato arte open – itinerari possibili: una interazione tra arte e socialità che valorizzi ad un tempo ambedue gli aspetti della vita del nostro territorio. L’obiettivo finale rispecchia e concretizza l’evento del meeting: una significativa rassegna multimediale di arte contemporanea internazionale, quale testimonianza della ricchezza dell'iniziativa.

Presso la sede Municipale di Staranzano (novembre 2007), è stata creata l’esposizione d'arte permanente, uno spazio che accoglie e valorizza le opere che sino ad oggi gli artisti presenti ai simposi d'arte open ci hanno generosamente donato, un ambiente che si presenta al pubblico con degli aspetti affascinanti, con molte interpretazioni a carattere diverso, per contrapposizione o per consonanza, ma comunque tali da provocare una sorta di fruizione particolarmente interessante e non tradizionale.

L’impegno sta nel sollecitare la comprensione dei meccanismi creativi e allo stesso tempo nel mettere in luce i fenomeni artistici nel tentativo di favorire l'avvicinamento a questi eventi e all'arte contempo­ranea, un pubblico sempre più ampio e attento.

 

Arteopen . Itinerari Possibili 2009

opera ambientale

Mario Benedetti . Opus Incertum 

La riscoperta di un’identità pubblica dell'artista, incorpora l'esigenza di un ruolo vitale e attivo  nello sviluppo della società. Alla crisi identitaria dell'arte che non può più riconoscersi solo nei linguaggi tradizionali e che fatica a sopravvivere negli stessi luoghi storicamente ad essa deputati, abbiamo cercato di contrapporre inedite forme espressive, coinvolgendo l'artista in uno spazio che appartiene alla comunità e che non può essere trasformato in un contenitore intercambiabile con un museo o una galleria che sono soggetti a codici di comunicazione predefiniti. L'intervento dell'artista diviene pubblico solamente quando riesce a stabilire una dialettica tra il progetto e il luogo specifico recuperando valori e  contenuti che riguardano l'intera comunità. L'artista entra così in diretto rapporto con i valori, la storia e la memoria di un luogo, agendo sui suoi simboli sociali, culturali, affettivi e politici. Il recupero di un'arte che sappia concretamente intervenire sui dati esperienziali della comunità e su i suoi processi di relazione potrebbe rappresentare la via maestra per ricostruire il dialogo tra la gente e gli artisti, restituendo a questi ultimi la loro tradizionale vocazione etica.

Mario Benedetti, artista con cui da lungo tempo abbiamo determinato un rapporto non solo di collaborazione, si è reso sensibile a realizzare un opera ambientale che si integra perfettamente nel contesto urbano, con delle qualità espressive che la rendono congegnale a questo obbiettivo.

"L'opus incertum", realizzata nel 2009, presso la Piazza Dante Alighieri antistante la sede municipale di Staranzano, si presenta come un opera particolarmente articolata e suggestiva, la materia bronzea di cui è formata si contrappone alla fluidità dell'acqua, da cui sembra essere avvolta e tenuta in sospensione. La materia in questo caso il bronzo risulta schermo di rifrazioni di taluni momenti della memoria  (tempo trascorso) ed esibisce nelle sue pieghe strutturali sviluppi espressivi nutriti del multiforme processo del pensiero. In questo contesto si formula un labirinto di concomitanze entro un complicato percorso di mito e memoria, figura-simbolo e rilievo reale, spazio teso di fisicità e vuoto onirico, colorazioni dense e materiche e cromatismi di tonalità tenui.

Il fruitore, occasionale o volontario che sia, è indotto in una sorta di viaggio sentimentale dentro un immaginario che illumina gli spazi con fotogrammi di sensibilità accesi nell'intrico urbano.

Un'esperienza estetica si differenzia da un'esperienza comune quando alla ripetitività delle azioni e all'inconsapevolezza dei gesti subentra il desiderio di ricercare nuovi comportamenti e nuove emozioni. Ecco allora che l'arte si avvicina alla vita e si delinea l'importanza dell'arte come fonte da cui ricavare nuove energie per i nostri sensi.

Associazione Culturale Transmedia Arti Visive

Località Risaia 1 – 34079 Staranzano (GO)

tel. 3477540003

email francomilani.av@gmail.com

website www.francomilani.info